Matteo Spiazzi porta potenti pareidolìe sul palcoscenico del Teatro Stabile di Venezia
Il termine “pareidolìa” risulta composto dal suffisso greco “parà” (intorno) e dalla radice, sempre del greco antico, del verbo vedere (eidèin) da cui anche il latino “videor“, e anche le parole italiane “vedere” e “idolo”. In sostanza le pareidolìe sono quindi qualcosa che è inerente alla vista. Ma cos’è la visione? non si può dire altro, se non che si tratti di qualcosa di strettamente individuale e soggettivo, come ogni altra percezione derivante dai sensi ed elaborata dalla coscienza, le cui proprietà assumono un significato psicologico personalissimo e pressoché incomunicabile. Inutile obbiettare che, se c’è una linea dritta tutti oggettivamente vedranno una linea dritta, perché qui si sta parlando non della linea, ma dell’incontrovertibilmente diverso effetto psicologico-percettivo che la visione di quella linea produce in ciascuna persona che stia vedendo tale linea. E’ l’effetto della percezione della cosa in ciascun diverso soggetto, appunto, che in psicologia viene chiamato, con il termine latino neutro “quale“, che [...]