IL TERMOMETRO IN AEROPORTO NON SERVIVA A UN BEL NIENTE: UNA BELLA LEZIONE, MA IMPAREREMO MAI?

L’Italiano (apposta lo scriviamo con la maiuscola, anche se non stiamo parlando della lingua italiana, ma proprio dell’aggettivo sostantivato che intende il cittadino italiano medio) è il più intelligente del mondo.

Si sa… Non a caso si è meritato l’appellativo giornalistico di “italiota” splendida fusione (in francese “mot-valise”, “parola-valigia”) tra italiano e idiota, un tempo più utilizzata, anche da un certo numero di persone che si distaccavano dalla schiera di questi maestri d’intelligenza, persone oggi, purtroppo, sempre più rare…

Infatti i social hanno favorito una tale proliferazione di italioti, che ormai l’informazione (per chi avesse ancora dubbi, tra chi ha buonsenso, senza pretendere di avere genio autoreferenziale assoluto) pervade talmente il tessuto sociale, che la pretesa di saper interpretare tutto di testa propria, spazia tra le fasce sociali, dal lavapiatti a chi, con più o meno chiara formazione culturale, e con evidente mancanza di modestia e di esperienza gestionale, ottiene potere politico. E allora giù commenti sbracati e indiscriminati a vario titolo su tutti gli altri paesi del mondo, nonappena salta fuori l’occasione di rassicurare il proprio ego nazionalista, sputando ingiurie a destra e a manca, naturalmente sempre molto prima di aver collegato la corteccia prefrontale con la lingua, o le dita che battono sui tasti ormai con la velocità che fa invidia alla più esperta delle segretarie di direzione, per postare su fb.

Un esempio lapalissiano di tale triste nostra carenza conseguente alla presunzione di tutto sapere e saper fare, senza ponderare e confrontarsi di volta in volta con una compagine di esperti interdisciplinari sufficientemente composita arriva oggi dalla portavoce del Governo francese.

E’ stato qualche medico che ci aveva forse suggerito di controllare la temperatura corporea ai passeggeri che arrivavano negli aeroporti italiani pensando di poter così prevenire l’emergenza coronavirus? o abbiamo semplicemente imitato tale inutile operazione che stavano facendo alcuni altri paesi? a nessuno è passato per la mente che nella complessità del mondo moderno in cui l’informazione planetaria è istantanea e i prodotti farmacologici da banco sono a disposizione di tutti, si rendono possibili comportamenti umani ben diversi da quelli che sarebbero stati “normali” qualche decennio fa, e che per valutare quindi tutti i parametri in gioco sarebbe stato bene riunire una commissione composta da psicologi e sociologi, oltre che da medici? Sembra una cosa esagerata? peccato che così facendo probabilmente qualcuno avrebbe potuto immaginare in anticipo ciò che certamente è successo, e prendere quindi contromisure più adeguate. Lo scenario da immaginare era per esempio che, visto che viaggiare con la febbre non è così comodo (o, peggio, sapendo dei controlli e volendo ingannarli), la Tachipirina può essere d’aiuto, rendendo totalmente inefficaci i risultati sui termometri a infrarossi. Detta così la cosa sembra banale ancor più che ovvia, peccato che a una sola testa, o a un numero insufficiente di teste, non adeguatamente assortite dal punto di vista interdisciplinare non sia venuta in mente.

Quale danno e prezzo pazzesco sta oggi pagando l’Italia a causa di una leggerezza tanto imperdonabile? Siamo disposti a imparare oggi dalla Francia questa lezione, e al posto del “supercommissario” di volta in volta plenipotenziario, impareremo a mettere un’équipe interdisciplinare?

Mah… Rai News (si vedano i link di seguito) pubblica uno stralcio video (esprimendo solo in modo molto generico che la Francia rimprovera l’Italia per assenza di provvedimenti opportuni a tempo debito)… mentre il sottotitolo mette in evidenza che l’Oms è grata all’Italia per le misure varate… No comment.

http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Coronavirus-portavoce-del-governo-francese-Italia-non-ha-arginato-epidemia-bc1901e6-25ba-4a0a-aa43-812367294350.html?refresh_ce

Riccardo Panigada

Direttore responsabile:

Negli anni '80, mentre è ricercatore nel campo della bioingegneria, pone le basi per la teoria dell'Onfene (Manzotti-Tagliasco), e collabora a diverse testate tra cui «Il Sole 24 Ore», «Il Corriere Medico», «Brain», «Watt». È giornalista professionista, membro dell'Unione Giornalisti Italiani Scientifici (Ugis), e la sua originalità è quella di filtrare la divulgazione scientifica attraverso la riflessione epistemologica. E' inoltre docente di Filosofia e Scienze Umane nei licei.

Ha pubblicato: Il percorso dei sensi e la storia dell’arte (Swan, 2012); Le neuroscienze all'origine delle scienze umane (Cleup, 2016).

Attualmente sta lavorando a un nuovo saggio in tema di Psicologia cognitiva alla luce delle neuroscienze.

Dirige anche Tempo e Arte (tempoearte.it).