Diego Basso e Andrea Griminelli per Ennio Morricone

Se sentiamo la spinta alla ricerca etimologica per trovare nella parola anteriore l’intensità costitutiva e originaria della parola ulteriore, il musicologo e neuroscienziato Daniel Levitin ci ha rivelato che prima della comunicazione linguistica tra i nostri più antichi antenati è nata quella musicale.

L’innata facoltà della produzione sonora delle umane fauci, e la casuale sonorità di movimenti spontanei nell’ambiente hanno infatti prodotto negli uomini primitivi emozioni che hanno ben presto trovato la loro corrispondenza semantica in suoni semplici e complessi. Il “linguaggio” musicale è pertanto il risultato di rapporti sinestesici con l’ambiente, che hanno assunto sempre maggior rilevanza neuroestetica e culturale.
Ma la sinestesia tra musica, colori, luci, tenebre, e percezioni ambientali di ogni genere non era la sola. I nostri antenati vivevano in gruppi sociali, e il termine “sinestesia” (letteralmente percezione multipla simultanea) va pertanto esteso al sentire comune degli appartenenti al gruppo. Ecco perché cori e ritmi hanno preceduto la parola nella comunicazione, a cominciare, ovviamente, dalla comunicazione emozionale.
Già nel coro si produce la magia dell’unisono, quell’andare a tempo, per cui sembra che le voci controllate da diversi cervelli rispondano invece al comando di un solo sistema nervoso centrale. Ma nell’orchestra le cose diventano anche più sofisticate: gli elementi sanno suonare all’unisono, o entrare e uscire di scena con la puntualità assoluta richiesta dalla bacchetta del maestro d’orchestra, ma che gli orchestrali percepiscono solo con la coda dell’occhio…
Ne emerge un’opera d’arte metafisica e metaforica, misteriosa quanto eloquente, sorprendentemente adeguata o meno a determinati contesti e scenari.
Ma non solo: la musica non è solo complemento, può aggiungere alle immagini sentimenti che le immagini non arriverebbero mai ad esprimere, come dimostrano magistralmente le colonne sonore del maestro Ennio Morricone. Morricone è stato un musicista culturalmente completo: sono la sua intelligenza musicale e la sua vivace personalità che hanno creato la deliziosa ironia del genere “Western all’italiana”. Chiunque abbia visto uno di quei film, non può trattenersi dal canticchiare tra sé qualcosa delle colonne sonore di Morricone ogniqualvolta veda un cappello da Cowboy. Senza nulla togliere alla bravura mimica, e alla simpatia degli attori, e dei registi, si può tranquillamente dire che sia la

Il flautista Andrea Griminelli e il maestro d'orchestra Diego Basso
Il flautista Andrea Griminelli e il maestro d’orchestra Diego Basso

musica la protagonista di quei film.
Ma per capire nel profondo le qualità intellettuali e artistiche di un grande musicista bisogna chiedere ad altri musicisti di eccellente livello e chiara fama, come i maestri Diego Basso e Andrea Griminelli, che hanno reso martedì 1 settembre uno splendido omaggio a Ennio Morricone nella meravigliosa cornice di Piazza Giorgione a Castelfranco Veneto, un concerto seguito da un pubblico di circa mille persone.
Si è trattato di un evento sinestesico e magico per eccellenza, complici anche le antiche mura di Castelfranco, e una sapiente organizzazione scenica.
La foresta pluviale degli Indios, le distese sconfinate dell’oceano, la New York degli Anni ’30, il selvaggio West. Sono solo alcuni dei luoghi ricchi di magia in cui sono stati portati gli spettatori.
Sono stati gli oltre centotrenta artisti, tra musicisti e coristi, dell’Orchestra Ritmico Sinfonica Italiana, del Coro Art Voice Academy e del Coro lirico Opera House e il tenore Luca Minnelli, che hanno fatto rivivere le note di Morricone in un contesto così spettacolare. Sul podio il Maestro Diego Basso, che già a partire dal 2004, ha diretto numerosi concerti dedicati all’universo di Ennio Morricone. Ma a rendere unico il concerto ha decisamente contribuito la presenza del flautista solista Andrea Griminelli, musicista acclamato dalla critica e dal pubblico di tutto il mondo per le sue sensibilissime interpretazioni, e, che, nel corso della sua carriera artistica, ha ricevuto onorificenze e riconoscimenti in tutto il mondo, dal Grammy, al Prix de Paris.
Non c’era quindi un palcoscenico se non quello delle mura medievali. Anche l’illuminazione non era quella abituale dei concerti, bensì soffusa, costituita solamente da quella dei leggii dei musicisti e quella delle video proiezioni che accompagnavano il concerto.
«Perché – rileva Diego Basso – quella di Ennio Morricone è musica da ascolto. Non è importante vedere i protagonisti. Solo attraverso l’ascolto puro è possibile entrare nella musica del Maestro e farsi coinvolgere dall’emozione. Se Ennio Morricone diceva: «Se c’è un segreto, cercalo nel silenzio», io invito a scoprire questo segreto nel buio e nella concentrazione».
«Quella di eseguire l’omaggio a Morricone a Castelfranco Veneto, per la prima volta con il maestro Andrea Griminelli, dopo averlo portato in giro per il mondo – prosegue Basso- è un’emozione particolare perché per me è un ritorno a casa. Portarlo poi in questa cornice meravigliosa, questo palcoscenico naturale, con un pubblico così numeroso amplifica l’emozione stessa. Morricone ha scritto tanta musica e tanti brani che saranno eterni, opere che sentiremo anche tra mille anni».
Molto sentito anche il ricordo del flautista Griminelli nel parlare del suo rapporto personale e professionale con Morricone.
«La prima volta che lo conobbi fu ad una trasmissione televisiva e fu molto gentile con me, proponendomi di suonare “Per le antiche scale” e accompagnandomi al pianoforte. Ennio era una persona molto timida, che poteva anche sembrare burbera, ma era in realtà molto generosa e molto umile. Ascoltavo la musica di Morricone da quando avevo sei anni e me ne sono innamorato addirittura prima di sentire la musica classica. La sua è una musica che contiene ancora mille segreti da scoprire. Morricone è uno dei più grandi musicisti classici della storia e sicuramente è uno dei pochi e dei più grandi del nostro secolo. Conquisterà anche il pubblico dei giovanissimi».

L’evento è stato organizzato in collaborazione con DuePunti Eventi.

Il maestro Diego Basso e l’Orchestra Ritmico sinfonica italiana porteranno la musica di Morricone venerdì 4 settembre a Villa Contarini a Piazzola sul Brenta (PD) e mercoledì 9 settembre, nuovamente con Andrea Griminelli oltre i 2500 metri di altezza, sulla splendida terrazza naturale del Col Margherita, al confine con la Val di Fassa.

Riccardo Panigada

Direttore responsabile:

Negli anni '80, mentre è ricercatore nel campo della bioingegneria, pone le basi per la teoria dell'Onfene (Manzotti-Tagliasco), e collabora a diverse testate tra cui «Il Sole 24 Ore», «Il Corriere Medico», «Brain», «Watt». È giornalista professionista, membro dell'Unione Giornalisti Italiani Scientifici (Ugis), e la sua originalità è quella di filtrare la divulgazione scientifica attraverso la riflessione epistemologica. E' inoltre docente di Filosofia e Scienze Umane nei licei.

Ha pubblicato: Il percorso dei sensi e la storia dell’arte (Swan, 2012); Le neuroscienze all'origine delle scienze umane (Cleup, 2016).

Attualmente sta lavorando a un nuovo saggio in tema di Psicologia cognitiva alla luce delle neuroscienze.

Dirige anche Tempo e Arte (tempoearte.it).