astronomia

Grazie alle stringhe il Dr Jekill e Mr Hyde si sono trasferiti nello spazio

QUEL FOTONE CHE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE SULLA TERRA (*) Un fotone di altissima energia associato al lampo gamma più potente finora registrato ha messo in crisil’attuale modello che descrive questi violentissimi eventi celesti. Un gruppo tutto italiano composto daricercatrici e ricercatori dell’INAF e dell’INFN prova a far luce su questo fotone che non sarebbe mai dovuto arrivare sulla Terra, proponendo un’interpretazione che contempla la presenza di una oscillazione tra fotoni e ALP, ipotetiche particelle previste dalla teoria delle stringhe. Ricevendo da Inaf il presente articolo, molto volentieri lo pubblichiamo nella sua forma originale e integrale Un singolo fotone ma talmente energetico da mettere in crisi gli attuali modelli astrofisici sulla propagazione dei raggi gamma. L’evento nel quale è stato osservato, chiamato BOAT (brightest of all time, ovvero il più luminoso di tutti i tempi), è il lampo di raggi gamma (gamma-ray burst, GRB) GRB 221009A, emesso da una galassia a oltre due miliardi [...]

Qual è il comportamento collettivo di un gas nella sua transizione di fase da gas normale a sistema superfluido in cui la viscosità è nulla?

“Fino al 2015, nello studio delle variazioni di stato dei gas alle bassissime temperature (argomento al quale lavoravo proprio in quello stesso anno, in cui stavo iniziando il mio dottorato), di solito si utilizzavano modelli che presupponevano sistemi di particelle di gas abbastanza distanti tra loro, le quali si potessero “vedere” solo quando vi fosse una interazione di contatto. Cioè i fisici modellavano l’interazione degli atomi di gas a range zero” osserva Alberto Cappellaro, fisico teorico del Dipartimento di Fisica e Astronomia “Galileo Galilei” dell’Università di Padova. Ma presto (nel 2016) comparse su Nature, un articolo pubblicato da un gruppo di fisici sperimentali di Stoccarda e Innsbruck, che rilevarono il formarsi di “goccioline” di gas, frutto di un addensamento anisotropo (disomogeneo) dei nuclei alle bassissime temperature. La ricerca faceva supporre che, secondo le abituali procedure di calcolo, quando si fanno condensare atomi di Erbio e Disprosio (i cui nuclei sono fortemente dipolari, e mostrano interazioni [...]

James Webb Telescope (JWST)

Il futuro telescopio spaziale è costruito. Sarà messo in orbita nel 2018. Si chiama James Webb Space Telescope e prende il nome dal famoso direttore della NASA, James Edwin Webb, cui fu affidato il compito di creare, negli anni ’60, le più importanti missioni spaziali che portarono l’uomo sulla Luna. Questo straordinario telescopio è il risultato di una collaborazione tra NASA, ESA (Ente spaziale Europeo) e dell’Agenzia Spaziale Canadese. La caratteristica peculiare dello JWST sarà quella per cui il suo ‘occhio’ scruterà verso il fondo dell’Universo nella banda elettromagnetica dell’infrarosso consentendo di svelare i segreti delle galassie primordiali per capire come si è formato l’universo. Il JWST sarà posto in orbita nel secondo punto di Lagrange, vale a dire a 1,5 milioni di km dal sistema Terra-Luna in direzione opposta al Sole: solo in questo punto si ottiene la massima sensibilità nello spettro dell’infrarosso. Lo strumento è composto da un’obbiettivo principale della grandezza di 6,5 [...]

Simulazione del movimento orbitale dei satelliti galileani di Giove

* In questo video (creato dall’Agenzia spaziale europea – ESA): parametri di distanza dei satelliti gioviani e loro ombre sulla superficie del pianeta. (Audiovisivo selezionato da Marco Bregolato, responsabile presso Planetario di Padova) Giove e le sue Lune Medicee (Immagine di Marco Bregolato)