Volpe sta con Flaubert: “non è la perla che fa la collana, ma il filo”…
“Ormai non c’è più nessuno che parli contro il contesto, tuttavia bisogna fare attenzione che la celebrazione dell’importanza del contesto intorno ai monumenti e ai reperti non diventi una di quelle formule magiche un po’ retoriche che vengono sempre enunciate, e assai poco praticate – ha rilevato Giuliano Volpe, nel corso della conferenza di presentazione del suo ultimo saggio <<Un patrimonio italiano>>, presso gli Spazi Bomben della Fondazione Benetton di Treviso -: ciò che è indispensabile oggi è una visione contestuale complessa, stratigrafica del palinsesto ambientale… mentre, delle stratigrafie complesse, ancora si continua spesso a cogliere solo i lembi, decontestualizzandoli, per azioni di conservazione e restauro mirate a trattare il monumento in modo avulso dalle sue relazioni d’intorno”. Volpe ha ricordato poi che Giovanni Urbani (discepolo del grande Adolfo Venturi, al quale si deve il primo grande manuale scientifico della storia dell’arte – n.d.r.) già più di trent’anni fa, proprio mentre era direttore dell’Istituto centrale del [...]